Ranieri sceglie il momento migliore per dire addio al Cagliari: dopo lo scampato pericolo. Ha sempre avuto fiuto per i presidenti, soprattutto per le capacità economiche degli stessi. Ha capito che con Giulini più in alto della salvezza non si poteva puntare e non ci ha messo un minuto di più per ringraziare e salutare. Il suo bilancio nel Cagliari tra andata e ritorno è stato eccellente nelle serie inferiori (tre promozioni in tre anni), sufficiente in A. Dico sufficiente perché due salvezze alla penultima giornata non sono proprio espressione di grandissimi traguardi, diciamo il minimo sindacale. Nel primo caso men che meno visto che disponeva di due campionissimi quali Francescoli e Matteoli e del giovane più interessante del momento a livello internazionale che rispondeva al nome di Daniel Fonseca. A ben vedere però nonostante i 33 anni di distanza, le due stagioni sono state accomunate da un inizio disastroso. Sicuramente per errori anche del tecnico, oppure era tutta una tattica studiata dallo stesso così da parlare di miracoli a salvezze ottenute.
Scherzi a parte l’addio ha avuto momenti anche esilaranti: per esempio l’annuncio fatto dall’allenatore in una location da studi televisivi anni sessanta, con sfondo tutto nero inseguito dal faro (quello che in gergo viene chiamato occhio di bue). Solo che anziché il Gilbert Becaud di turno è comparso Claudio con sottotitoli in inglese, quasi a riaprire una vecchia polemica dell’allenatore romano con Josè Mourinho che in Inghilterra lo aveva accusato di aver imparato solo il buongiorno e buonasera in inglese nei quattro anni di vita vissuta al Chelsea.
Altra nota esilarante il saluto di alcune società come Roma e Napoli per l’addio al calcio. Ma secondo voi Ranieri smette davvero? Intanto non ha detto niente di tutto questo. Ha sempre dichiarato che a lui lo stress viene quando non può sedersi su una panchina. Poteva dire basta dopo le 10 sconfitte in 13 partite col Watford alle penultima tragica esperienza e non l’ha fatto. Sarebbe molto strano se dicesse stop dopo questi due anni in cui è risorto. I maligni sostengono per esempio che da ottimo amministratore delle sue notevolissime risorse economiche, si sia voluto staccare dalla società e dal contratto che ancora lo legava ai rossoblu per un anno dopo aver raggiunto un accordo con altra società in modo che quest’ultima non debba pagare una sorta di riscatto per liberarlo. Per come credo di conoscerlo non ce lo vedo a disturbare in casa dalla mattina alla sera. L’unica alternativa alla panchina penso possa essere per lui un contratto (ricco perché altrimenti non sarebbe Ranieri) come opinionista televisivo.
In ogni caso siamo al momento dei saluti. Ha dato più lui al Cagliari o viceversa? Considerato da dove veniva (Puteolana, ultimo posto, esonero) la risposta sembra scontata. Ma in fondo che importa? Ti auguro altri cent’anni in panchina mister, e chissà se prima o poi capirai che le ali non servono solo agli aerei come mi dicevi ai tempi della C.
Non seguo il calcio ma…bravo Nanni mi piace come è scritto….
Grazie Sara