Cagliari miracolo salvezza? Quello l’ha fatto il Verona non scherziamo

Arriva la salvezza del Cagliari di Ranieri e subito partono le iperboli. Gridare al miracolo è lo sport più comune a queste latitudini, Personalmente considero il risultato del Cagliari il minimo sindacale che si potesse sperare di ottenere. Eccetto il Sassuolo che ha pagato con gli interessi l’infortunio di Berardi, non mi sembra che le rose delle rivali nella lotta salvezza fossero più competitive di quella rossoblu. Pur tenendo conto dei diversi errori commessi in sede di campagna acquisti. Cito in primis quello di Petagna, giunto senza esborso di soldi per il cartellino, ma con un ingaggio che da queste parti non si era mai visto. Idem per Shomurodov, arrivato in situazione identica (zero cartellino, ingaggio pesante), entrambi su richiesta precisa dell’allenatore.
Se proprio si vuol gridare al miracolo facciamolo per il Verona di Baroni, cui hanno smantellato e ricostruito la squadra due volte: prima in estate e poi in inverno. La società scaligera solo nell’ultima finestra di mercato, con una classifica che non era migliore di quella attuale, ha venduto otto titolari e ha incassato 45 milioni. Nessuno avrebbe scommesso un euro sulla sua salvezza che è giunta matematica a una giornata dalla fine esattamente come quella del Cagliari. Non so se il termine miracolo sempre affiancato a Ranieri dipenda dal fatto che il tecnico sia un devoto di Santa Rita da Cascia, la santa degli impossibili. Ma se il buon Claudio continua ad abusarne (dei miracoli intendo), finisce che Santa Rita si accascia.

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